Salviamo la Corneliani

Dopo l’incontro con i lavoratori fuori dai cancelli della Corneliani, ho presentato un’interrogazione al Ministro Patuanelli per chiedere di trovare misure per salvare l’azienda mantovana

Interrogazione orale con carattere d’urgenza ai sensi dell’articolo 151 del Regolamento del Senato

RICHETTI – Al Ministro dello Sviluppo Economico. – 

Premesso che:

la Corneliani S.p.A. è una storica azienda italiana, che opera nel settore della sartorialità maschile di lusso, il cui marchio rappresenta un punto di riferimento internazionale nel mondo dell’alta moda da uomo;

l’azienda ha sede e stabilimento principale nella città di Mantova sin dalla seconda metà degli anni ’50 e ha alle proprie dipendenze più di 1000 lavoratori, impiegati tra la sede di Mantova, gli uffici e lo showroom di Milano, le filiali estere in Cina e negli Stati Uniti e il retail diretto;

nella sede di Mantova sono impiegati circa 500 dipendenti, per grandissima parte donne;

la Corneliani S.p.a. è una realtà cruciale per il tessuto economico e sociale della città di Mantova e del territorio circostante, oltre a rappresentare un grande patrimonio di professionalità e competenze;

dal 2016, la quota di maggioranza della Corneliani S.p.A. è posseduta da un fondo di private equity del Bahrein che, unitamente ai soci di minoranza della famiglia fondatrice, si era impegnato in un piano di investimenti di 18,5 milioni di euro in tre anni, per modernizzare l’azienda e accelerare l’espansione globale del marchio in diversi mercati;

nel novembre del 2019, tuttavia, in luogo del promesso piano industriale di rilancio, l’azienda ha annunciato il licenziamento di 130 lavoratori. Da allora sono intercorsi mesi di incessanti trattative con i Sindacati e con le Istituzioni politiche locali, fino a quando il 16 giugno 2020, l’azienda ha comunicato l’imminente deposito in Tribunale della domanda di ammissione al concordato preventivo stante la “rinnovata situazione di difficoltà dell’azienda, che, nonostante gli sforzi profusi, è stata fortemente aggravata dalle conseguenze economico-finanziarie derivanti dalla pandemia Covid-19”, con il rischio di licenziamento per 458 lavoratrici e lavoratori solo in Italia.

Rilevato che:

i dipendenti della Corneliani S.p.A. sono in Cassa Integrazione orami dal mese di febbraio 2020, con conseguente fermo della produzione;

nell’eventualità in cui non si provvedesse all’immediata riattivazione della produzione, almeno nei limiti di quanto necessario per la realizzazione del campionario per la prossima stagione e per la produzione degli ordini da consegnare, la vita e la sopravvivenza dell’azienda potrebbero risultarne definitivamente e irrimediabilmente compromesse, con drammatiche conseguenze sulle famiglie dei lavoratori coinvolti e sull’intero tessuto sociale ed economico del mantovano e con grave perdita di professionalità  e competenze che da decenni caratterizzano il Made in Italy e, in particolare, il territorio di Mantova.

Considerato altresì:

che, per quanto risulta all’interrogante, l’azienda ha più volte dichiarato, impegnandosi a verificarne la fattibilità, che solo l’ingresso di altri capitali potrebbe consentire la ripresa dell’azienda, restituendole continuità e futuro.

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro dello Sviluppo Economico intenda adottare, anche in collaborazione con le Istituzioni politiche locali, volte a scongiurare il pericolo di una interruzione definitiva dell’azienda e ad esplorare, affiancare e supportare l’individuazione di eventuali investitori interessati, al fine di:

  1. consentire, nel brevissimo termine, il riavvio immediato dei mini-impianti, richiedente la sola forza lavoro necessaria, per consentire la realizzazione del campionario e la produzione degli ordini in portafoglio;
  2. sollecitare, supportare e stimolare l’elaborazione di un piano industriale di rilancio e di riorganizzazione dell’azienda, coinvolgendo gli attori interessati e le rappresentanze sindacali;
  3. adottare tutte le iniziative necessarie a incentivare gli investimenti per il rilancio dell’azienda, anche ricorrendo ove possibile a strumenti di agevolazione fiscale e/o di semplificazione burocratica;
  4. adottare ogni misura necessaria a supporto e tutela dei lavoratori coinvolti, anche attraverso la definizione concordata di un piano di ammortizzatori sociali.