Il 21 giugno sono intervenuto in Aula rivolgendomi a Mario Draghi con l’esortazione “Presidente, resista!”.
Era chiaro a tutti ciò che stava succedendo. Oggi più che mai, ribadisco al Premier: resista! L’Italia merita il suo impegno anche per porre fine a questo indecoroso teatrino. Basta col chiacchiericcio degli amici di Orban, di Putin e dei finti sostenitori del Governo Draghi. E basta a chi antepone i propri interessi a quelli del Paese.
Draghi resista, perché ha ridato credibilità internazionale all’Italia e detta l’agenda in Europa: se l’Ucraina non si riuscirà a difendere, non ci saranno né pace né futuro. Ora è il momento di correre: sull’energia, sugli investimenti, sul PNRR.
Su questo Azione risponderà sempre presente.