I margini per un governo di unità nazionale sono enormi. Ma non si fa conciandosi su Conte e Bonafede o quello che c’è, si fa mettendo in campo una responsabilità vera.
Conte ormai fa appelli tutte le settimane, l’ultimo l’ha fatto martedì in Aula, parlando a liberali, popolari, socialisti, agli europeisti. Lo stesso premier che ci ha dato lezioni di sovranismo quando stava con Salvini ora ci dà lezione di europeismo. Mentre rivendica il reddito di cittadinanza fa appello ai socialisti, che dovrebbero guardare al lavoro e all’occupazione, chiede aiuto ai popolari mentre guida un governo che calpesta il garantismo.
Oggi serve un governo di altissimo profilo e di altissime competenze, che scriva un Recovery plan all’altezza di questo nome, che affronti la pandemia in corso e la ripresa successiva. Di sicuro non si tratta dell’attuale governo.
Se troveranno i numeri e andranno avanti, ma si prenderanno la responsabilità della qualità del governo che metteranno in campo.