Discussa oggi in Aula la mozione di sfiducia al vicepremier Salvini

Abbiamo illustrato in Aula alla Camera dei Deputati la mozione di sfiducia a Matteo Salvini. Se il vicepremier è un vero sovranista come dice di essere per la prima volta faccia l’interesse italiano dimostrando che l’accordo con il partito di Putin non è più valido. Il nostro Paese non può permettersi di avere accordi con chi ha invaso l’Ucraina e compie ogni giorno gesti antidemocratici. O questo o si dimetta. Ne abbiamo parlato con Repubblica.

Intervista Repubblica di Giovanna Vitale
25 MARZO 2024

Richetti: “Salvini mostri la disdetta dell’accordo con Putin o si dimetta. Meloni in imbarazzo, vuole far slittare la nostra mozione”

Matteo Salvini deve dirci una volta per tutte se l’accordo tra Lega e Russia unita è ancora in essere. Noi crediamo di sì, visto che non esiste alcuna prova del contrario. E questo è incompatibile con la sua permanenza al governo”, attacca Matteo Richetti, capogruppo di Azione e primo firmatario della mozione per sfiduciare il segretario del Carroccio sottoscritta da tutte le opposizioni (tranne Iv).

L’accordo è risalente al 2017, onorevole. Perché vi muovete solo adesso?

“Gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina, la persecuzione degli oppositori fini al brutale omicidio di Navalny, le ripetute allusioni di Putin alle sue solide amicizie in Italia portano a ritenere che il nostro vicepremier, legato all’autocrate russo da un patto scritto, non possa rappresentare degnamente il Paese e perciò farebbe bene a dimettersi subito”.

“A noi non interessano le pur inquietanti dichiarazioni di stima espresse dal leader della Lega nei confronti di Putin, bensì fare chiarezza su un’intesa che – come risulta dal testo – impegna le parti a espandere la cooperazione tra la Federazione Russa e la Repubblica italiana, attraverso una sistematica consultazione e uno scambio di informazioni strategiche sugli obiettivi dei due Paesi. Il punto centrale è: di quali informazioni si tratta? Salvini cosa è in grado di rivelare a Putin sull’Italia e le nostre relazioni internazionali? Qui è in gioco non solo la credibilità ma anche la nostra sicurezza nazionale”.