Azione è nata per riportare nel Parlamento il valore del merito, della coerenza e dell’interesse nazionale.

Ho ascoltato la Presidente Meloni al Senato e la sua replica qui in Aula.
Ritengo che oggi abbia espresso al meglio la propria posizione, in un contesto complesso come quello che il Paese e il Governo stanno affrontando. È evidente la difficoltà di mantenere una linea coerente in una maggioranza che ogni giorno si divide su questioni fondamentali: dal sostegno a Putin o a Zelensky, al MES, alla tassa sugli extraprofitti delle banche, fino ai voti contrapposti sulla Presidente von der Leyen.

La Presidente rivendica un’unità che è certamente faticosa da tenere insieme, poiché comprende posizioni profondamente divergenti.

Apprezzo la chiarezza con cui, nel suo intervento, ha definito la mancanza di volontà di pace da parte di Putin e la preferenza del Cremlino per la guerra rispetto al negoziato. È una posizione netta e condivisibile. Allo stesso tempo, però, occorre riconoscere che mantenere saldo il rapporto con il nostro alleato storico – l’Occidente, l’Europa, gli Stati Uniti – è essenziale. Sarebbe un grave errore rompere questi legami, così come sarebbe ingenuo ignorare le difficoltà che l’attuale atteggiamento del Presidente Trump pone all’Europa.

La sfida per l’Italia è dunque quella di consolidare la relazione con gli alleati, senza allontanarsi da quel pilastro europeo che resta il nostro punto di riferimento. La politica estera italiana deve essere coerente, stabile e riconoscibile anche oltre i singoli governi, perché la nostra collocazione atlantica ed europea è parte della nostra identità.

Oggi il gruppo di Azione voterà la mozione della maggioranza. Qualcuno potrà definirlo un segnale di vicinanza al Governo; in realtà, si tratta di un voto di coerenza e di merito. Come in passato abbiamo sostenuto le risoluzioni unitarie sul piano di pace in Ucraina, oggi confermiamo il nostro sostegno a un impegno che consideriamo giusto per il Paese.

Abbiamo già presentato – insieme al collega Rosato – una risoluzione per sostenere il Governo sugli impegni assunti in sede NATO. Purtroppo, la maggioranza non l’ha accolta. Ancora una volta, prevale la logica del posizionamento politico, anziché quella del merito delle questioni.

Voterò la risoluzione di oggi perché ne condivido i contenuti:
  1. L’impegno per una pace giusta e duratura in Ucraina;
  2. Il sostegno alla ricostruzione del Paese;
  3. Il mantenimento di forti pressioni sulla Russia attraverso le sanzioni;
  4. Il rimpatrio dei bambini deportati in Russia e Bielorussia;
  5. Il sostegno al piano di pace;
  6. La cooperazione con l’Iran nell’ambito nucleare;
  7. Il rafforzamento del pilastro europeo all’interno della NATO.

Ritengo incomprensibile opporsi a questi punti solo per ragioni di schieramento politico.

Mi rammarica, inoltre, che il Partito Democratico – con cui ho condiviso un percorso politico – abbia chiesto la votazione per parti separate sulla nostra risoluzione, per esprimersi contro l’impegno dell’Italia nel Defence Investment Plan della NATO. Si tratta di obblighi che il nostro Paese rispetta da oltre settant’anni e che ogni forza politica, in sede internazionale, riconosce come pilastri della nostra sicurezza e credibilità.

Azione è e resterà all’opposizione, ma non rinuncia a sostenere ciò che ritiene utile e giusto per l’Italia. Se il Governo ottiene risultati positivi sul fronte della difesa o della sicurezza, il nostro voto sarà favorevole.

Le spese per la difesa non vanno contrapposte a quelle per la sanità o il welfare. La sicurezza nazionale è parte integrante del benessere collettivo, così come la salute o l’istruzione. Servono verità e responsabilità nel comunicare agli italiani che investire nella difesa significa proteggere la nostra libertà e la nostra stabilità.

Azione continuerà a sostenere ogni iniziativa che rafforzi la posizione dell’Italia nell’Alleanza Atlantica e nel quadro europeo. La politica estera e di difesa non devono essere terreno di propaganda, ma ambito di responsabilità condivisa.

Il mondo sta cambiando. Gli Stati Uniti chiedono all’Europa di assumere un ruolo più attivo nella propria sicurezza. L’Italia deve essere pronta a farlo. Lo dobbiamo ai nostri alleati, ma soprattutto a noi stessi.

Azione è nata per riportare nel Parlamento italiano il valore del merito, della coerenza e dell’interesse nazionale. È questo lo spirito con cui affrontiamo il voto di oggi.