Siamo con i lavoratori della BEKO

Durante il question time alla Camera, abbiamo posto una questione fondamentale al Ministro Urso sul futuro dei lavoratori Beko.

Come molti sanno, il 20 novembre l’azienda ha annunciato 2.000 esuberi e la chiusura degli stabilimenti di Siena e Comunanza, dopo che, pochi giorni prima, il Ministro Urso aveva rassicurato l’Aula, affermando che il piano industriale di Beko avrebbe tutelato i livelli occupazionali in Italia grazie al Golden Power.

Abbiamo chiesto al Ministro se quanto dichiarato fosse vero, perché i fatti raccontano una storia diversa. O il piano non è stato rispettato, o, ancora peggio, il Ministro ha dato informazioni errate al Parlamento. Questo è il cuore della nostra interrogazione.

Il Ministro ha risposto che il Governo ha respinto il piano industriale di Beko, considerandolo inaccettabile per la mancata protezione dei posti di lavoro e ha sottolineato che, grazie al Governo, l’Italia è riuscita a evitare ciò che è accaduto in altri siti europei, come la chiusura di due stabilimenti in Polonia, con il licenziamento di 1.800 dipendenti, e quello in Gran Bretagna, con il licenziamento di 300 lavoratori.

Abbiamo poi ricordato al Ministro che, se quanto esposto dovesse essere confermato, il Governo dovrà attivare la fase sanzionatoria, come previsto dalla normativa. In un contesto come questo, non possiamo tollerare che le parole non trovino corrispondenza nei fatti.

È essenziale che la fiducia dei lavoratori nelle istituzioni venga preservata e che vengano tutelati i posti di lavoro.

Azione continuerà a combattere per la difesa dell’occupazione, per un piano industriale che rispetti gli impegni presi, e per garantire che nessun lavoratore venga lasciato indietro.

È fondamentale che il Governo mantenga le promesse fatte ai cittadini e ai lavoratori, altrimenti l’unico posto di lavoro che deve essere messo a rischio è quello del Ministro.