Non possiamo permettere che la ex ‘Bellco’, una delle aziende più importanti del distretto biomedicale modenese chiuda la parte produttiva dello stabilimento di Mirandola, mantenendo solo le attività di ricerca e di sviluppo e mettendo a rischio 350 posti di lavoro. Per questo ho depositato un’interrogazione al Ministero delle imprese e del Made in Italy, chiedendo di aprire urgentemente un tavolo di crisi con i rappresentanti aziendali e sindacali.
Al Ministero chiediamo un impegno anche per salvaguardare la linea produttiva dello stabilimento e mantenere le competenze professionali che si sono sviluppate in tutto il distretto biomedicale nel corso dei decenni. Dall’annuncio i sindacati hanno subito proclamato lo sciopero con lo scopo di porre l’attenzione sulle decisioni dei vertici aziendali, ritenute ‘scellerate’, per un’azienda di grandi dimensioni e dalle enormi potenzialità che attualmente produce filtri e dispositivi per il trattamento delle patologie renali.
Si deve intervenire, quindi, per salvare le professionalità impegnate e tutelare un settore storicamente di assoluta eccellenza che era riuscito a rimettersi in piedi con enormi difficoltà a seguito degli eventi calamitosi avvenuti nel 2012. Anche il Mimit deve fare la propria parte.